La matematica dei bambini 

C’è una bambina che non trova più il suo giocattolo preferito (che da ora chiameremo GP).È Disperata (quelle Disperazioni che meritano la maiuscola, quelle di cui sono capaci solo i bambini).

Lo vuole subito il suo GP. 

Si tratta di un bastone che la trasforma in una guerriera combattiva e invincibile.

“Non trovo più GP”, dice alla mamma con una nota di angoscia nella voce.

Il tempo T che un bimbo dedica a  queste situazioni dovrebbe corrispondere all’Amore per GP elevato alla potenza della Disperazione. 

Se ne va, quindi, un paio di minuti nella sua stanza per cercarlo. 

Poi torna dalla mamma, chiedendo aiuto in un crescendo di Disperazione.

“Prova a guardare sotto al divano, GP ama nascondersi lì sotto!”.

La bambina sbuffa: “ Ci ho già guardato sotto al divano!”. 

La madre insiste: “Dai, prova a guadare meglio!”. 

La figlia scompare. 

Ritorna pochi secondi dopo con un sacchetto in mano. 

“Che c’è lì dentro?”, chiede la mamma.

“Ecco, mamma, qui ci sono dei soldini che ti darò quando avrai trovato il mio GP!!”. 

La bimba aveva già imparato che la D è più profittevole se anziché rappresentare la Disperazione, la si intende come Denaro e che il Denaro ha il potere di accorciare incredibilmente il fattore Tempo. 

La mamma offrì il Rifiuto come risultato. E la figlia capì che, innanzitutto, serve l’Impegno. 

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